Ergonomia in ufficio: le risposte alle domande più comuni

28 Feb 2023

Tempo di lettura: 6 minuti

Ergonomia in ufficio: le risposte alle domande più comuni

In questo articolo parliamo di:

Circa a metà del ‘900 Murrel prima e Chepanis poi, introdussero nel mondo lavorativo il concetto di ergonomia, ovvero quella scienza che studia e si perita di realizzare dispositivi funzionali a migliorare il rapporto tra uomo e strumenti utilizzati sul posto di lavoro e non solo. Infatti, oggigiorno, l’ergonomia si impegna a trovare soluzioni che si adattino al meglio alle necessità dell’uomo anche a scuola, tra le mura domestiche, in auto e in altri ambienti in cui l’uomo passa le proprie ore della giornata utilizzando strumenti utili alle proprie attività.

In ufficio, per chi svolge la professione di videoterminalista, ma anche per chiunque usi una sedia e un mouse, si profila la necessità di salvaguardare la salute della colonna vertebrale tutta e delle articolazioni degli arti superiori: polsi, gomiti e spalle.

In questo ambito la scienza ergonomica ha fatto passi da gigante; tuttavia, molti ancora faticano a comprendere l’utilità di determinati dispositivi per la tutela dell’apparato muscolo scheletrico e comunque per la salvaguardia della salute psicofisica.

Mi capita, infatti, di andare a fare sopralluoghi nelle aziende e sentirmi raccontare dai Responsabili del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) che la maggiore difficoltà è quella di scardinare le vecchie abitudini dei lavoratori quando vengono proposti nuovi dispositivi quali mouse verticali, scrivanie regolabili in altezza per alternare la posizione assisa e quella in piedi, poltrone ergonomiche, dispositivi per la movimentazione o il sollevamento dei carichi e simili.

In quest’ottica Eukinetica ha tra i moduli di formazione aziendale di punta proprio quello dell’ergonomia sul posto di lavoro, ideato sia per ispirare le aziende alla tutela dei propri dipendenti, sia per educare a una nuova consapevolezza corporea il lavoratore e sostenere, quindi, il grande impegno profuso dalle aziende per migliorare l’ergonomia dei propri dipendenti a salvaguardia della loro salute.

Leggendo questo articolo comprenderai: 

  • l’utilità delle regolazioni lombari e in altezza delle poltrone 
  • l’importanza di mantenere conservate le curve fisiologiche della colonna vertebrale
  • l’utilità delle scrivanie regolabili in altezza
  • l’utilità del mouse verticale
  • come regolare la giusta altezza del monitor

Vuoi approfondire la tematica dell’ergonomia, sia in ufficio sia a casa, per rendere più consapevoli le risorse umane che gestisci? Partecipa al nostro webinar gratuito “Ergonomia a casa e sul posto di lavoro”, mercoledì 15 marzo dalle 14:30 alle 15:30: registrati ora.

Come utilizzare al meglio le varie regolazioni delle poltrone in ufficio?

Un tempo sedie e poltrone d’ufficio non avevano a disposizione regolazioni dei braccioli, in altezza e dello schienale, per cui chi ci si sedeva sopra doveva mettere in atto una capacità di adattamento non sempre scontata. 

La postura di ogni individuo è condizionata dal “vissuto” della persona stessa, che si differenzia da quello di ogni altro individuo; quindi, allenare l’elasticità muscolare aiuta a adattarsi al meglio a ciò che non ha possibilità di regolazione.

Tuttavia, riscontro diffusamente tra i lavoratori una mancanza di cultura ad allenare con costanza l’elasticità dei muscoli e ciò comporta un frequente lamentio in merito alla difficoltà riscontrata nell’uso di sedie e altri strumenti presenti su luogo di lavoro.

Benché alcune aziende adottino ancora sedie e poltrone senza regolazioni, altre hanno provveduto da tempo ad aggiornare le proprie dotazioni ma permane, come accennato inizialmente, una scarsa propensione a sfruttarle al meglio.

A cosa serve e perché è importante la regolazione in altezza delle sedute? L’aspetto più facile da comprendere è quello legato alla possibilità di avere il giusto rapporto tra sé e la scrivania, e, la maggior parte delle persone, lo sfrutta in virtù di questo. Tuttavia, la regolazione in altezza della seduta ha la sua maggiore importanza nella salvaguardia della salute del tratto lombare. Infatti, partendo dall’osservazione della persona in stazione eretta, si può notare come il bacino assomigli a un triangolo con la base scoscesa in avanti e rivolta verso l’alto (vedi figura).

La posizione fisiologica del bacino è detta antiversione; quando ci si deve sedere su di una sedia, la posizione del femore che in piedi è verticale diventa orizzontale e, di riflesso, anche il bacino modifica la propria orientandosi in retroversione. Di seguito anche la curva del tratto lombare si modifica diventando rettilinea. Tutto ciò espone i dischi intervertebrali a un rischio di salute nel medio e lungo periodo. Più il sedile sarà regolato basso, più il bacino andrà in retroversione, ma se mantenerlo alto non permetterà di entrare sotto la scrivania con le gambe, allora dovrò porre un rimedio utilizzando dei cuscini a cuneo che rialzino leggermente gli ischi riportando in una condizione posturale migliore il bacino e il tratto lombare (vedi figura).

Curve fisiologiche della colonna vertebrale: perché sono importanti?

Secondo gli studi di Adalbert Ibrahim Kapandji, ortopedico francese che scrisse libri di anatomia e fisiologia articolare (attualmente in uso tra i chirurghi e i chinesiterapisti), la colonna vertebrale riesce a gestire al meglio i carichi che gravano su di essa se vengono conservate le tre curve fisiologiche che si originano con il conseguimento della posizione eretta (lordosi cervicale, cifosi dorsale e lordosi lombare).

In base all’equazione R=N2+1=10 (dove R è la resistenza o capacità di sopportare un carico, N è il numero delle curve fisiologiche presenti nella colonna vertebrale e 1 è una costante) la conservazione delle tre curve offre una resistenza pari al 100% ai carichi, mentre la dispersione di una o più curve riduce di molto la sua resistenza.

Quindi è responsabilità personale (e non solo) riuscire a mantenere conservate le tre curve al variare delle posizioni che si assumono per lavorare. 

Perché sono strategiche le scrivanie regolabili in altezza?

Negli USA sono molto in voga le scrivanie regolabili in altezza perché permettono di poter alternare la posizione assisa a quella in piedi.

Il vantaggio di questa flessibilità è dato dal fatto che la posizione assisa è quella che comporta un maggior impatto in termini di carichi sui dischi, così come esposto nella figura sottostante frutto di una ricerca di Alf Nachemson, noto ortopedico svedese che studiò l’impatto dei carichi assiali in relazione alle diverse posizioni che il corpo può assumere.

Come evidenziato, i carichi espressi in chilogrammi che il terzo disco lombare deve subire da seduto incidono per 140 kg, rispetto ai 100 kg quando si sta in piedi. Ecco allora che poter alternare le due posizioni durante le ore lavorative consente di scaricare adeguatamente la colonna vertebrale e, quando si sente necessità, far riposare le gambe sedendosi.

Recentemente mi è proprio capitato di parlare con un RSPP che si disperava perché non sapeva come far comprendere ai dipendenti l’enorme utilità di questo dispositivo che l’azienda ha messo a loro disposizione. 

Purtroppo, l’organismo non comprende ciò che la mente crea a fin di bene, perché deve rispondere alla legge del comfort; pertanto, se fatico a stare in piedi per qualunque motivo, ricercherò la posizione seduta benché più svantaggiosa nel medio e lungo periodo.

Anche di questo parleremo al nostro prossimo webinar gratuito “Ergonomia a casa e sul posto di lavoro”, il prossimo mercoledì 15 marzo dalle 14:30 alle 15:30, durante il quale approfondiremo come rendere più ergonomici gli ambienti di lavoro per tutelare la propria igiene muscolo-articolare. I posti sono limitati: registrati oggi stesso per non perderlo.

A cosa serve il mouse verticale?

Ti chiedo di sospendere un attimo la lettura dell’articolo e concentrarti sulla posizione del palmo delle mani se lasci cadere le braccia lungo i fianchi: noti che sono rivolti verso l’interno?

Bene, questa è la posizione ergonomica delle mani, che tastiera e mouse dovrebbero rispettare. Il mouse verticale esiste, ma non è molto diffuso. La tastiera verticale credo che non verrà mai prodotta perché la maggior parte delle persone digita i tasti guardandoli.

La posizione con palmo parallelo alla tastiera o al mouse comporta un’azione in pronazione dell’avambraccio che genera una rigidità muscolare che, se protratta a lungo, è capace di comportare dei disagi a polsi e gomiti (tunnel carpale, epicondilite ed epitrocleite).

Anche in questo caso prevale frequentemente l’abitudine all’uso di vecchi dispositivi, piuttosto che la volontà di imparare a usare qualcosa di maggiormente innovativo e più rispettoso delle necessità del corpo.

È comunque bene ricordare che la migliore ergonomia del mouse verticale non evita la rigidità muscolare che si genera attraverso gli svariati clic del mouse e il digitare sulla tastiera. Ti invito a sospende ancora la lettura per appoggiare indice e medio della mano destra sul dorso dell’avambraccio. Ora inizia a muovere le dita dalla mano, come se stessi cliccando sul mouse o scrivendo sulla tastiera. Senti irrigidirsi la muscolatura dell’avambraccio?

Per ovviare a questo irrigidimento dovuto alla normale attività muscolare, non è sufficiente la migliore ergonomia ma bisogna affiancarla ad adeguate micro-ginnastiche utili a mantenere elastica la muscolatura impegnata. Prova subito l’esercizio guardando il video qui sotto e sperimenta la sensazione di leggerezza che ne deriva.

Come regolare la giusta altezza del monitor?

Anche il monitor può generare disagio a collo e spalle per come è posizionato.

Soprattutto in epoca Covid-19 molti hanno dovuto improvvisare postazioni di lavoro dove i requisiti minimi dell’ergonomia generale non erano affatto soddisfatti.

Uno fra tutti che ha comportato molti disagi a collo e spalle di lavoratori e studenti è stata la posizione del monitor.

Riprendendo il discorso dei carichi assiali prima condiviso, vediamo in figura come la posizione del capo rispetto alla colonna vertebrale possa esporre il tratto cervicale a rischi di salute.

Nota come mantenere il capo allineato alla colonna consenta di contenere il carico in un range comunque fisiologico, e quanto sbilanciare il capo in avanti faccia aumentare di molto il carico. 

Ecco allora che per salvaguardare collo e spalle si rende necessario portare, se presente, la webcam all’altezza delle sopracciglia per garantire il giusto allineamento del capo con la colonna.

Una soluzione “domestica” può essere costituita da una risma di carta per alzare il monitor. Tuttavia,per soddisfare l’ergonomia di mani, polsi e gomiti che si disperde, dovrai comunque dotarti di una tastiera esterna. 

Tra i servizi di Eukinetica ricordiamo la valutazione ergonomica delle postazioni di ufficio, per le aziende che hanno a cuore la salute dei propri dipendenti, oltre che lo sportello online dedicato a chi lavora da casa e desidera migliorare la propria postazione di lavoro domestica. 

E tu, cosa fai per tutelare al meglio la salute del tuo apparato muscolo scheletrico e quello dei tuoi dipendenti dalle insidie degli strumenti di lavoro?

Se ti abbiamo incuriosit* e vuoi approfondire ulteriormente, partecipa al nostro webinar gratuito “Ergonomia a casa e sul posto di lavoro”, che terremo mercoledì 15 marzo dalle 14:30 alle 15:30. Durante la live avrai anche l’opportunità di confrontarti con i Partner di Eukinetica per chiarire i tuoi dubbi sul delicato tema dell’ergonomia per migliorare il wellbeing, la salute e la sicurezza dei lavoratori. Registrati ora, ti aspettiamo.

Articolo a cura di Giovanni Castellani, Master Trainer & Training Trainer Partner di Eukinetica

Scritto da Eukinetica Staff


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