“è come un chiodo che mi trafigge e che non mi permette alcun movimento” .
Questo è quanto una persona mi disse per spiegare quali fossero i sintomi del suo mal di schiena e di quell’ernia che, diversi anni prima, l’ortopedico gli diagnosticò.
Molto spesso siamo portati a pensare che le persone “colpite” da ernie discali siano solo coloro che vivono lavori usuranti e nei quali sono soggetti alla movimentazione di grandi carichi, come ad esempio muratori, marmisti, contadini, allevatori, a altre tipologie di lavoro.
In parte è vero, ma non completamente. Il signore di cui sopra in realtà, faceva l’assicuratore e, per buona parte della sua giornata, passava il tempo seduto in auto o in ufficio; il tutto moltiplicato per 35 anni. Il suo lavoro quindi non implicava spostamento di carichi, ma al contrario lo ha mantenuto fermo.
I problemi che possono insorgere dallo stare a lungo seduto
Devi sapere che se la seduta, che sia sulla sedia dell’ufficio, sul sedile dell’auto o su un divano può essere deleteria; in particolar modo lo è quando la colonna vertebrale, nel suo tratto lombare, viene sottoposta ad uno spostamento nella forma (va indietro invece che in avanti) provocando forze eccessive e squilibrate sui dischi. Considera che da ogni forma ne deriva una funzione, e che dove la posizione è più rispettosa di tale forma, maggiore sarà la tutela della parte in esame.
L’ernia del disco
Essendo l’ernia discale un fenomeno compressivo, raffigurabile come lo strato di marmellata che sotto la pressione delle fette di pane al momento del morso viene spinto fuori sede (e quindi ernia), si può intuire che se passo molto tempo, magari anni, seduto in una postura scorretta, questa possa diventare per me motivo di sofferenza. Non succede mai niente per posture acquisite sporadicamente e con buona alternanza. Inoltre, va detto, che i sintomi collegati a un’ernia discale possono essere di diverso tipo, alcuni di essi sono: i formicolii e le parestesie degli arti, i dolori nevralgici, la pesantezza, la mancanza di forza muscolare, le scosse elettriche e le rigidità tra i più comuni.
Un esercizio utile
Quindi, per contrastare l’accorciamento muscolare causato dalla sedentarietà oppure anche da un eccessivo sollevamento di carichi, un valido quanto efficace esercizio, da fare per qualche minuto tutti i giorni, è rappresentato dall’esercizio “schiena al muro”.
Applicazione: trova una parete a cui poter appoggiare talloni, glutei, dorso e nuca; se la nuca ha difficoltà non importa, mantieni gli altri tre punti in contatto e il capo diritto. Fai respiri profondi utilizzando il movimento della pancia limitando il movimento del petto e, contemporaneamente all’uscita dell’aria, fai scivolare la nuca verso l’alto senza staccarla dalla parete; il mento scenderà leggermente. In questo modo, limitando al minimo l’inarcamento del tratto basso della schiena (lombare), potrai ottenere un buon allungamento dei muscoli paravertebrali…. i responsabili delle compressioni discali.
Buon lavoro!!!