L’arte di comunicare in pubblico e le differenze con il public speaking
21 Feb 2023
Tempo di lettura: 6 minuti
In questo articolo parliamo di:
- Qual è la differenza tra public speaking e l’arte di comunicare in pubblico?
- L’arte di comunicare in pubblico e la vision di Eukinetica
- L’arte di comunicare in pubblico: un caso-studio di successo
Quando senti l’espressione arte del comunicare in pubblico ti viene subito da associarla al public speaking? In linea di principio, non si tratta di un errore.
Tuttavia, a nostro modo di vedere, quella della comunicazione in pubblico è una vera e propria arte che abbraccia molti più aspetti relativi alla performance oratoria.
Nella filosofia di Eukinetica, l’arte di comunicare non può che stare a stretto contatto con il concetto di wellbeing: lo star bene comunicando, come concetto di sentirsi bene anche mentre si parla davanti a una platea, gestendo le ansie, le emozioni e i disagi tipici di queste situazioni.
Non solo: l’arte di comunicare in pubblico abbraccia anche aspetti a volte erroneamente ritenuti secondari, come la gestione corretta del respiro, il linguaggio del corpo e la postura.
Oggi avere in azienda lavoratori che stanno bene anche mentre comunicano in pubblico, sia che si tratti di presentazioni a clienti sia per speech interni, è fondamentale per valorizzare il messaggio che si invia alla platea e il proprio lavoro. Per tutti questi motivi abbiamo lanciato “L’arte di comunicare in pubblico”, il corso di Eukinetica per i lavoratori delle aziende che vogliono acquisire e allenare le 34 competenze della comunicazione in pubblico.
Come tutti i nostri corsi, anche “L’arte di comunicare in pubblico” è valido per l’aggiornamento D.Lgs.81/08 ed è un corso tailor-made: lo cuciremo insieme su misura per le risorse umane che gestisci, le loro esigenze e quelle dell’azienda. Vuoi saperne di più? Contattaci per approfondire e per ricevere maggiori informazioni.
Qual è la differenza tra public speaking e l’arte di comunicare in pubblico?
I punti di contatto tra l’arte del comunicare in pubblico e il public speaking certamente non mancano.
Tuttavia, sebbene entrambi si riferiscano alla capacità di esprimersi efficacemente davanti ad un pubblico, il public speaking si concentra maggiormente sulla capacità di convincere e persuadere.
La pratica dell’arte di comunicare in pubblico risale a tempi antichi. Nel mondo greco e romano, l’oratoria era una competenza cruciale per i politici, gli avvocati e gli uomini di cultura. Fu solo nel XIX secolo che il public speaking iniziò a svilupparsi come una disciplina a sé stante.
Uno dei primi a teorizzare il public speaking fu il filosofo greco Aristotele. Nel suo trattato “Retorica”, scritto nel IV secolo a.C., Aristotele sottolinea l’importanza di utilizzare il linguaggio in modo chiaro e convincente per persuadere il pubblico. La sua analisi degli elementi della persuasione, come il logos (l’argomentazione), l’ethos (l’etica dell’oratore) e il pathos (l’emozione del pubblico), sono ancora oggi fondamentali per la teoria del public speaking.
Nel corso del XIX secolo, il public speaking divenne una competenza sempre più importante per le persone di successo, in particolare per i leader politici e religiosi. In America, ad esempio, l’arte del discorso pubblico era particolarmente apprezzata, e oratori come Abraham Lincoln, Frederick Douglass e Susan B. Anthony divennero famosi per le loro abilità.
Con l’avvento della tecnologia, il public speaking ha subito una serie di trasformazioni. La radio e la televisione hanno ampliato il pubblico raggiungibile, mentre la diffusione di Internet ha permesso di raggiungere un pubblico globale in tempo reale. Questo ha portato alla nascita di nuove forme di public speaking, come le presentazioni aziendali, le conferenze online e i discorsi di motivazione.
Oggi, il public speaking è considerato una competenza indispensabile per molte professioni, dalla politica alla business, dall’insegnamento alla consulenza. Esistono anche corsi specifici di public speaking e coach che aiutano le persone ad acquisire le competenze necessarie per presentarsi efficacemente di fronte ad un pubblico.
In sintesi, l’arte di comunicare in pubblico e il public speaking condividono molte caratteristiche, ma il public speaking si concentra maggiormente sulla capacità di persuadere e convincere il pubblico. Sebbene la teoria del public speaking abbia origini antiche, è solo nel corso del XIX secolo che questa disciplina è diventata una competenza fondamentale per molte professioni, e oggi continua ad evolversi con l’avvento delle nuove tecnologie.
L’arte di comunicare in pubblico e la vision di Eukinetica
Come si concilia la vision di Eukinetica con l’arte di comunicare in pubblico?
Nella nostra filosofia è da sempre centrale il concetto di wellbeing. Lo “star bene comunicando”, quindi, si lega strettamente allo “star bene lavorando”, ed è qualcosa che va oltre la performance del public speaking.
Infatti, a nostro modo di vedere, l’arte di comunicare in pubblico abbraccia ben 34 competenze che spaziano tra aspetti legati al movimento e alla postura, alla voce e alla gestione del respiro e dello stress. Nel nostro corso “L’arte di comunicare in pubblico” è il corpo a essere protagonista, per allenare non soltanto le competenze verbali, ma anche prendere consapevolezza su tutto ciò che attiene alla comunicazione non verbale.
È proprio partendo da quest’ultima – dalla comunicazione del nostro corpo – che si acquisiscono le 34 competenze del comunicare in pubblico, per realizzare presentazioni interessanti, utili e coinvolgenti sia per riunioni interne sia nelle relazioni esterne dell’azienda.
L’arte di comunicare in pubblico: un caso-studio di successo
In pochi mesi dal suo lancio, il nostro corso sull’arte di comunicare in pubblico può già vantare un caso studio di successo.
Stiamo parlando di una importante azienda del settore del lusso, che a Febbraio 2021 ha scelto la nostra formazione per:
- Riuscire a trasmettere competenze e strumenti semplici ma efficaci sul parlare in pubblico a un gruppo di 14 lavoratori.
- Comunicare in pubblico efficacemente progetti e presentazioni di fronte a tutti i comparti con chiarezza e sicurezza.
- Comunicare in pubblico valorizzando i punti di forza di un progetto ed esporlo in maniera sintetica.
- Creare una struttura formativa a cadenza settimanale per permettere un allenamento costante sulle aree di miglioramento di ognuno.
- Creare un’offerta formativa modulare con appuntamenti dal vivo e anche online.
Nella prima parte del percorso abbiamo svolto 5 moduli formativi, con un’esperienza in aula di 4 ore suddivisa in due gruppi da sette persone ciascuno.
L’esigenza del nostro cliente era quella di far in modo che i lavoratori potessero presentare efficacemente i progetti a tutti i diversi comparti aziendali in modo sintetico e chiaro, tenendo sotto controllo l’impatto della componente emotiva e, soprattutto, valorizzando il lavoro svolto.
Abbiamo dunque strutturato un percorso esperienziale con molta pratica, lavorando su aspetti quali la presenza, la prossemica e l’ascolto, con l’aiuto di frequenti esercizi ripresi dalla metodologia teatrale per prendere consapevolezza su come unire il linguaggio non-verbale con l’osservazione e l’ascolto del proprio respiro.
A seguito degli esercizi abbiamo sempre previsto un momento di feedback e di confronto finale per focalizzare al meglio le competenze acquisite.
Infine, a conclusione del corso, i partecipanti hanno avuto come obiettivo quello di costruire uno speech di 3 minuti.
Questa prima parte del percorso si è conclusa con l’esigenza, da parte dell’azienda, di far proseguire il progetto. Abbiamo quindi strutturato una seconda parte del modulo formativo, da Giugno a Settembre 2021, per rafforzare i concetti appresi in precedenza e lavorare in modo più verticale sulla comunicazione dell’area di appartenenza di ciascun partecipante.
Anche l’obiettivo finale è diventato più ambizioso: i 14 lavoratori che hanno preso parte al percorso questa volta hanno dovuto preparare una presentazione di 15 minuti, sul modello delle TED Conference. Per farlo, abbiamo creato degli obiettivi intermedi con video-presentazioni sintetiche di massimo 3 minuti ciascuna, a cui seguivano feedback del nostro Trainer sulle aree di miglioramento.
In questa seconda fase ci siamo focalizzati sulla relazione d’aula, valorizzando le persone come risorse, oltre che la capacità di instaurare una connessione profonda con chi ascolta, allineando mente, cuore e postura.
Al termine del percorso, i partecipanti hanno organizzato loro stessi una giornata formativa, per trasmettere a un gruppo di 6 colleghi quanto avevano appreso durante il nostro corso.
In generale, è stata un’esperienza che ha posto l’importanza sul corpo, con una particolare attenzione sui 3 principi fondamentali dell’essere “artista” del comunicare in pubblico, ricorrendo talvolta anche al piacere dell’arte dell’improvvisazione pur restando nel perimetro del radicamento e della relazione con l’aula.
I corsisti hanno anche appreso come uscire dalla dimensione della performance e di modelli di perfezione irrealistica, ma anzi dando valore all’errore come un segnale che ci invia il nostro corpo.