Il nuovo corso di Eukinetica: Technostress, da ostacolo a opportunità
1 Mar 2022
Tempo di lettura: 6 minuti
In questo articolo parliamo di:
- Technostress, da ostacolo a opportunità: il Trainer del nuovo corso di Eukinetica
- Come affrontare il Technostress in azienda: intervista a Iacopo Camozzo Caneve
Secondo i dati dell’ultimo Work Trend Index di Microsoft, gli italiani si sentono sempre più esausti (47%), oberati dalla mole di attività (68%) e credono che l’organizzazione di cui fanno parte non li supporti a sufficienza nella gestione del work-life balance (24%).
Per molti di loro, alla base del disagio c’è il technostress, ossia una risposta negativa causata dall’incapacità di utilizzare in modo sano le tecnologie messe a disposizione dall’azienda.
Con la formazione di Eukinetica vogliamo offrire delle risposte concrete a tutti gli HR Manager, HSE o RSPP che oggi si domandano come migliorare le condizioni di benessere delle risorse umane che gestiscono, anche in ottica di soluzioni al technostress.
Nasce da qui l’idea del nuovo corso “Technostress, da ostacolo a opportunità”, che presenteremo con un webinar gratuito il prossimo martedì 5 aprile alle ore 14:30.
ll corso sarà rivolto a tutti i professionisti che devono confrontarsi con le sfide poste dalle nuove tecnologie, quindi sia a chi ne subisce l’impatto in prima persona e deve imparare modi nuovi di gestirle, sia a chi ha ruoli di gestione organizzativa del lavoro di altri e vuole renderlo il più possibile agevole in relazione al mondo digitale.
Dopo un’introduzione sulla realtà del fenomeno del Technostress, verranno esplorate nel dettaglio le caratteristiche del funzionamento cognitivo che intervengono nell’utilizzo del digitale per poter quindi immaginare soluzioni e strategie utili a limitarne gli effetti negativi e a massimizzarne invece l’efficacia.
Il modulo prevederà l’alternanza di momenti puramente teorici con altri a carattere esperienziale, volti a favorire la comprensione e a supportare la costruzione di modalità nuove di gestione del mondo digitale nell’ambiente lavorativo.
Technostress, da ostacolo a opportunità: il Trainer del nuovo corso di Eukinetica
Il Trainer del nuovo corso di Eukinetica è Iacopo Camozzo Caneve.
Laureato in psicologia nel 2003, nel 2008 si specializza in Psicoterapia Cognitiva e inizia la sua attività come psicoterapeuta individuale e di gruppo. Lavora inizialmente a Pavia, dove opera sia in studio che in Comunità sul territorio, affiancando a queste attività le prime esperienze come formatore. In questi anni, scopre e approfondisce la conoscenza della pratica di Mindfulness, fino al completamento del Mindfulness Professional Training nel 2014. Da allora, conduce gruppi di Mindfulness sia in contesti privati che aziendali.
Nel 2015 si trasferisce a Milano presso il Centro Studi Cognitivi, con il quale collabora anche in qualità di docente della Scuola di Specializzazione fino al 2018; nei gruppi che conduce presso Studi Cognitivi approfondisce modelli di intervento psicoeducativi per la Regolazione emotiva e l’Efficacia Interpersonale.
Nel 2018 entra a far parte del Centro MeP-Mindfulness e Psicoterapia di Milano, dove svolge la sua attività come psicoterapeuta e conduce gruppi di Mindfulness.
Collabora con Eukinetica dal 2019, occupandosi del benessere delle persone attraverso la promozione della Mindfulness.
“Ho scelto di lavorare per Eukinetica – racconta Iacopo – “perché mi offre la possibilità di raggiungere un alto numero di persone in un tempo relativamente breve, e di mettere al loro servizio le conoscenze acquisite nella mia formazione tanto come psicoterapeuta che come istruttore di Mindfulness.
Nello specifico, metterò al servizio degli HR che scelgono di occuparsi di questo fenomeno nuovo che è il Technostress le mie conoscenze sul funzionamento del fenomeno ‘mente’ nel suo complesso, e le mie competenze su quello che è possibile fare per aumentarne il benessere, e quindi le potenzialità. L’idea è quella di offrire una visione ampia e scientifica della dinamica mente-tecnologie digitali, e allo stesso tempo strategie specifiche e maneggevoli per rendere questa dinamica funzionante, e funzionale“.
Scopri di più sul prossimo corso di Eukinetica dedicato al Technostess: registrati al webinar gratuito di presentazione, che si terrà il prossimo martedì 5 aprile alle ore 14:30.
Come affrontare il Technostress in azienda: intervista a Iacopo Camozzo Caneve
Per scoprire più da vicino obiettivi e tematiche del corso, abbiamo sottoposto a Iacopo qualche domanda.
D: In termini concreti, di cosa parliamo quando parliamo di “technostress”? Come si manifesta?
R: Con technostress ci si riferisce a una “risposta psicologica negativa della persona causata dall’incapacità di far fronte o trattare le informazioni e le nuove tecnologie in modo sano”. Rappresenta quindi innanzitutto una risposta psicologica non adattiva di fronte a stimoli e richieste posti dalle tecnologie digitali; è questa reazione psicologica non funzionale ad esprimersi attraverso diverse aree e modalità: internamente, con stati differenti che vanno da quelli caratterizzati da attivazione (ansia, tensione, irritabilità…) a quelli caratterizzati da disattivazione (stanchezza, impotenza, passività, spossatezza…).
A livello fisico ci sono ricadute che variano ad esempio dall’emicrania ai disturbi digestivi e ai dolori muscolari. A livello cognitivo possono comparire, tra gli altri, deficit dell’attenzione, deficit decisionali e difficoltà a portare a termine i compitiprefissati. A livello comportamentale può giungere ad assenteismo, scarsa produttività e alto tasso di incidenti.
D: Dal punto di vista della produttività del lavoratore, c’è un modo per misurare i rischi e gli effetti di technostress per raggiungere i risultati prestabiliti? È effettivamente misurabile?
R: Il technostress è stato ufficialmente riconosciuto come malattia professionale dal 2007 ; di conseguenza analizzarne le cause e gli effetti sui lavoratori rientra nell’obbligo di valutazione dei rischi previsti dal D.Lgs 81/08. Nonostante questo, la valutazione viene effettuata all’interno di quella più generale legata allo stress lavoro-correlato. Non ci sono attualmente strumenti specifici che prendano in considerazione in modo specifico tale dimensione.
Le dimensioni organizzative chiave utilizzate per la valutazione dello stress lavoro correlato -come ad esempio le dimensioni Domanda, Controllo e Relazioni– mostrano però chiaramente come il technostress sia oggi una variabile cruciale da considerare e di cui occuparsi dentro la più ampia area dello stress lavoro correlato.
D: Cosa può fare oggi un’azienda per prendere consapevolezza e prevenire fenomeni di technostress?
R: Una formazione che permetta di conoscere e comprendere questo nuovo fenomeno è certamente il primo passo per iniziare a inquadrarlo; è a partire da questa consapevolezza che può esserci da parte del management l’impegno a ridurre i livelli di technostress attraverso la diffusione di una cultura del corretto utilizzo delle tecnologie digitali.
Parlare di cultura del corretto utilizzo significa promuovere un’opera di sensibilizzazione al tema che porti non solo a una visione del mondo digitale che ne colga le sfide e le difficoltà, ma che porti soprattutto a comportamenti nuovi, cambi di strategie e una ricaduta concreta nei termini di benessere nella propria quotidianità lavorativa.
D: Di quale conoscenza ha bisogno un HR Manager, HSE e RSPP nella gestione del technostress tra le risorse umane?
R: Avere chiari i meccanismi coinvolti nel fenomeno è il punto cruciale per poter immaginare interventi mirati specifici ed efficaci. Oltre a chiarire i contorni del fenomeno technostress nei termini di effetti e sintomi, è utile avere nozioni di meccanismi come la reazione da stress, il funzionamento dell’attenzione, i possibili effetti del Task Switching, e non da ultimi gli effetti sul sonno dell’esposizione alla luce blu.
Avendo effetti estremamente variabili, che implicano meccanismi assai differenziati del funzionamento cognitivo, direi che una buona gestione del Technostress richiede di costruire una visione del funzionamento psichico sufficientemente accurata da poter creare le condizioni lavorative migliori per il lavoratore, e quindi per l’azienda.
D: In base alla tua esperienza, in questi ultimi due anni quanto ha influito il technostress sui lavoratori in smart working? Puoi raccontarci qualche esempio che hai vissuto in modo diretto?
R: Ho potuto avere esperienza diretta (nel mio lavoro come psicoterapeuta) di come la non preparazione alla gestione delle richieste poste dallo smart working possa portare a situazioni di stress lavorativo di un tipo che non era forse fino a prima della pandemia conosciuto.
Nello specifico, l’ingresso del lavoro nella propria realtà quotidiana ha assunto spesso forme comuni: ansia e aumento dell’irritabilità, difficoltà a staccare dai devices lavorativi, perdita di motivazione, difficoltà a concentrarsi e una più generale perdita di efficacia sono stati alcuni dei segni più evidenti in questa direzione. Gli effetti sono quindi stati evidenti verso un abbassamento della qualità del lavoro (nei termini di concentrazione ed efficacia della prestazione), unita a un diffuso malessere che si è insinuato nelle giornate lavorative”.
Vuoi scoprire di più sul nuovo modulo formativo di Eukinetica dedicato al Technostress? Registrati ora al nostro webinar di presentazione, che si terrà il prossimo martedì 5 aprile alle ore 14:30. I posti sono limitati.