I piedi, fondamenta del nostro corpo: come prendersene cura

25 Lug 2023

Tempo di lettura: 7 minuti

I piedi, fondamenta del nostro corpo: come prendersene cura

I piedi sono una parte fondamentale del nostro corpo, ma spesso la loro salute nom riceve l’attenzione che merita. Leonardo Da Vinci definì i piedi come un’opera d’arte. Un capolavoro di ingegneria, anche considerando che la dimensione relativamente piccola dei piedi sia in grado di sorreggere tutto il peso del nostro corpo. 

Essi rappresentano il punto di contatto del corpo al suolo. Se dovessero essere rigidi o sofferenti, tutto ciò che sta sopra di essi si dovrebbe adattare alla loro condizione. Purtroppo, molti si rendono conto dell’importanza dei piedi, per la salute e la postura, solo quando vivono l’esperienza del dolore o del disagio.

Ti è mai capitato accidentalmente di prendere uno spigolo, o qualcosa di simile, con il quinto dito del piede? Oppure di avere una scheggia, un aculeo di riccio di mare, un taglio, un callo sotto la pianta del piede? O ancora, banalmente, di avere un sassolino dentro a una scarpa?

Se hai vissuto una o più di queste esperienze, ricorderai bene quanto camminare non fosse così agevole, insieme alle ripercussioni che ciò ha comportato in altre parte del corpo.

Anche l’uso di scarpe durante il giorno condiziona molto la salute dei piedi, infatti si nasce senza scarpe. Benché esistano alcune popolazioni che a tutt’oggi vivono scalze, nella società attuale, è altamente consigliato l’uso di scarpe.

Queste ultime servono sia per ripararci da sporcizia e oggetti che potrebbero mettere a rischio l’incolumità dei piedi, sia per dress code. Senza contare, poi, le questioni di sicurezza sul posto di lavoro per chi opera nelle linee di produzione e movimenta carichi (meglio il disagio per qualche ora delle scarpe antinfortunistiche che un infortunio che costerebbe molto in termini di salute) e le necessità di chi pratica sport.

Lo scopo di questo articolo è quello di conoscere meglio e più da vicino questa importante parte del corpo, per potersene prendere cura nel modo più funzionale. Leggendolo apprenderai:

  • Com’è fatto il piede dal punto di vista anatomico
  • Quali sono le sue funzioni 
  • Le possibili alterazioni posturali di cui può soffrire
  • Le sofferenze che può generare quando si altera la sua forma
  • Cos’è la riflessologia plantare
  • Consigli pratici per prendersene cura

Anatomia del piede

Come avevamo già avuto modo di vedere quando abbiamo parlato di benessere degli arti inferiori, il piede è formato da 26 ossa, 33 articolazioni, 114 legamenti, 20 muscoli e un’infinità di recettori nervosi; è suddiviso in tre aree: retropiede (tallone), mesopiede (parte centrale) e avampiede (parte anteriore che comprende le dita). Il piede è articolato alla gamba propriamente detta con la caviglia che ne permette i movimenti utili per muoverci nello spazio.

Da un punto di vista funzionale, e in assenza di alterazioni posturali, il peso del corpo dovrebbe ripartirsi in maniera equa tra i due piedi scaricandosi al 57% sui retropiedi e il 43% sugli avampiedi. 

In stazione eretta e a piedi uniti dovremmo osservare:

  1. Alluci diritti e a contatto tra di loro
  2. Tutte le dita distese a terra e sul prolungamento del loro tendine, quindi non a martello.
  3. Malleoli a contatto tra di loro senza contrasto

La forma corretta del piede prevede che, a partire dal tallone, gli appoggi si distribuiscano sulle tre arcate:

  1. L’arcata laterale esterna che dal tallone dirige al quinto dito;
  2. Quella interna, che dal tallone dirige all’alluce;
  3. L’arcata trasversale, che fa da ponte tra l’alluce e il quinto dito.

    Inoltre, le dita dovrebbe prendere uniformemente contatto con il terreno; la distribuzione dei carichi ideale sarebbe 50% sul tallone, 35% sulla prima testa metatarsale e 15% sulla quinta testa metatarsale, come evidenziato in figura.

Le funzioni dei piedi

  • I piedi danno stabilità e sostegno nella posizione eretta aiutandoci a mantenere l’equilibrio; 
  • Funzionano come ammortizzatori assorbendo buona parte del peso del corpo. Con l’appoggio a terra attutiscono la controspinta del terreno, evitando così che le articolazioni superiori (ginocchio, bacino e colonna vertebrale) possano avere dei contraccolpi, a volte dolorosi; 
  • Permettono la locomozione che, grazie alla complessa anatomia, consente di camminare, saltare e correre anche su superfici irregolari;
  • Tamponano adeguatamente disturbi discendenti dalle parti del corpo soprastanti a essi, come un’alterata postura delle ginocchia;
  • Sono anche importanti organi di senso. Ci permettono di riconoscere, con grande precisione e senza guardare, se stiamo camminando sui sassi, sulla sabbia, su una superficie appuntita. Ci permettono di sentire se la superficie è fredda, calda, morbida. A piedi nudi, le prime tre dita svolgono una funzione di radar delle asperità presenti sulle superfici su cui camminiamo; quarto e quinto dito svolgono invece una funzione stabilizzatrice durante la locomozione.
  • Infine, svolgono una funzione importantissima per il ritorno venoso (funzionale a espellere l’anidride carbonica). Quest’ultima deve avvenire contro gravità, regolarizzando la pressione arteriosa. Assieme al polpaccio, i piedi sono considerati la seconda pompa del nostro corpo, chiamata anche secondo cuore.

Principali alterazioni del piede

  • Piede piatto: quando la volta plantare è ridotta, o a volte assente, e l’appoggio del piede avviene anche nella parte centrale. Questa condizione porta un rapporto, attraverso la caviglia, tra piede e gamba propriamente detta, con una posizione del piede detta in pronazione. È un piede poco dinamico creando un sovraccarico per le articolazioni superiori quali ginocchia, bacino, fino alla colonna vertebrale. Metaforicamente potrebbe assomigliare a viaggiare su di un’auto con le ruote sgonfie.
  • Piede Cavo: quando l’appoggio del piede avviene solo sull’avampiede, sul tallone e su tutto l’arco plantare laterale esterno con la mancanza, a volte totale, del contatto della volta plantare. Il rapporto tra piede e gamba propriamente detta e definito in supinazione.
  • Alluce Valgo: è una deviazione laterale del primo dito che si avvicina al secondo dito e nei casi gravi lo può anche sovrastare. Le cause potrebbero essere molteplici, come fattori ereditari e calzature non adeguate per i nostri piedi. Anche problemi della zona lombo-sacrale come, per esempio, brutte cadute fatte proprio sull’osso sacro possono rappresentare una causa.
  • Dita a Martello: causato da uno squilibrio della muscolatura interossea del piede.

Oltre a queste alterazioni posturali, il piede può sviluppare altri tipi di patologie, di cui ricordiamo:

  • la spina o sperone calcaneare
  • la fascite plantare
  • le metatarsalgie
  • il neuroma di Morton
  • il morbo di Haglund
  • problemi di ritorno venoso
  • vene varicose (per un deficit della seconda pompa).

Riflessologia plantare

La riflessologia è una tecnica del benessere che rientra nelle discipline bio-naturali. Basa il suo funzionamento sul principio secondo cui le terminazioni nervose sono in stretta corrispondenza da una parte con le zone esterne cutanee del corpo e dall’altra con organi e visceri interni a esse collegate. 

Attraverso una minuziosa mappa realizzata nel tempo di punti riflessi di tutto il corpo, il riflessologo è in grado di dare un quadro generico di squilibrio di organi, visceri, ghiandole, articolazioni e sistemi dell’organismo. Attraverso opportune stimolazioni è possibile ricreare il miglior equilibrio attivando la capacità innata di auto-guarigione di cui l’organismo da sempre è dotato.

Quindi, così come le orecchie, le mani e il viso,il piede è considerato specchio del corpo e attraverso esso è possibile mantenersi in buona forma fisica. Seguendo l’arco plantare laterale interno, a partire dall’alluce in direzione del tallone, è riprodotta la colonna vertebrale, dove l’alluce corrisponde al complesso “testa, collo e spalle” e scendendo, man mano, troviamo gli altri distretti.

Insomma il piede, come diceva Leonardo Da Vinci, è un’opera d’arte, un capolavoro d’ingegneria, forse un po’ troppo sottovalutato.

Consigli pratici per prendersi cura dei propri piedi

Ci sono molti esercizi che possono aiutare a migliorare la salute dei piedi e la loro flessibilità. Ecco qui il decalogo per la miglior salute dei piedi:

  1. Abituati a camminare a piedi nudi in casa e, se possibile, anche sui prati e in spiaggia. In questo modo aiuterai la miglior funzione della seconda pompa e ti terrai al riparo da problemi di ritorno venoso e di piedi freddi. In inverno procurati calzettoni antiscivolo per ripararti dal freddo del pavimento. Questa pratica, inoltre, manterrà sempre viva la funzione recettoriale dei piedi.

  2. Pediluvio: immergere i piedi in acqua calda per almeno dieci minuti. Questa pratica aiuta il rilassamento generale, favorisce il sonno, allevia la loro stanchezza dopo un’attività motoria, allevia i dolori mestruali, riscalda i piedi e tutto il corpo in caso di freddo. Per problemi di gonfiore ai piedi è meglio immergere i piedi in acqua fredda. Il pediluvio può essere praticato con diversi tipi di sostanze (bicarbonato, sali, olii essenziali, acqua ossigenata e simili) ognuna con delle particolari specificità.

  3. Flessione dorsale: sedut* o in piedi, solleva le punte dei piedi ed estendi le dita il più possibile in direzione della tibia. Mantieni la posizione per alcuni secondi e poi rilassa. Ripeti lo stesso esercizio ma flettendo le dita in direzione della pianta del piede, immaginando di dover strizzare una spugna; mantieni per qualche secondo e poi rilascia (questa variante potrebbe scatenare crampi alle dita e ciò indicherebbe che la muscolatura è eccessivamente rigida, quindi applicati con costanza per scioglierla adeguatamente). Ti suggerisco di eseguire interamente questo esercizio prima con un piede e solo dopo aver ascoltato le differenze di appoggio al suolo tra i due piedi, fare anche l’altro. In questo modo potrai coglierne l’utilità.

  4. Rotazione del piede: sedut* o in piedi, ruota lentamente il piede, grazie all’articolazione della caviglia, in senso orario e antiorario. Cerca di mantenere il piede rilassato durante l’esercizio e a fare movimenti fluidi.

  5. Sollevamento dell’arco del piede: sedut* o in piedi, sollevare l’arco del piede senza sollevare le dita. Mantieni la posizione per alcuni secondi e poi rilascia.

  6. Da in piedi: sollevare gli alluci da terra, per circa dieci secondi, mantenendo le altre quattro dita aderenti al pavimento. Anche in questo caso ti suggerisco, per la prima volta, di fare prima un piede e poi l’altro per apprezzare come i due piedi appoggeranno diversamente a terra e, quindi, trovare la motivazione per farlo quotidianamente. 

  7. Esercizi di presa: prendi oggetti di diverse forme e dimensioni con le dita dei piedi e mantienili per alcuni secondi aiutando a rafforzare i muscoli dei piedi.

  8. Camminata sui talloni e sulle punte dei piedi. Questo esercizio aiuta a migliorare la stabilità dei piedi e la flessibilità della caviglia.

  9. Da in piedi: una volta rientrat* la sera a casa, se sai di non dover più uscire e quindi dover rimettere le scarpe ai piedi, massaggia la pianta dei piedi con l’uso di palline (vedi videopillola di seguito); anche in questo caso se non hai mai fatto questo esercizio prima, ti invito a fare prima un piede e poi l’altro per percepirne le diverse sensazioni; più la pallina è morbida più riuscirai a fare l’esercizio con disinvoltura, più sarà dura più diventerà sfidante. 


10. Separadita: dopo il massaggio dei due piedi con le palline, puoi calzare i separadita per consentire che svolgano un’azione profonda di stretching a tutta la muscolatura dei piedi. Il bello di questo esercizio è che è totalmente passivo, una volta indossati i separadita puoi guardare la TV, leggere un libro, rilassarti in poltrona o sul divano…e, se non ti daranno troppo fastidio, potrai pure indossarli mentre dormi. Anche in questo caso, se non hai mai fatto l’esercizio, ti suggerisco di indossare un separadita solo su un piede a scelta e dopo dieci minuti rimuoverlo per apprezzare il differente appoggio tra i due piedi a terra.

In conclusione, la prevenzione dei problemi ai piedi richiede una buona cura quotidiana, l’uso di scarpe adatte e la pratica di esercizi specifici. Inoltre, mantenere un peso sano e fare attenzione alla postura durante le attività quotidiane può aiutare a prevenire problemi ai piedi migliorare la salute generale del corpo e migliorare la qualità della vita in generale.

È possibile prendersi cura del benessere dei piedi anche mentre si è a lavoro. Scopri come con i corsi di formazione di Eukinetica per il wellbeing di lavoratori e dirigenti.

Articolo a cura di Paolo Beretta, Trainer di Eukinetica.

Scritto da Eukinetica Staff


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