L’educazione alla calma

23 Giu 2018

Tempo di lettura: 3 minuti

L’educazione alla calma

La calma è uno stato interiore di quiete emozionale e mentale che ci permette di stare bene e affrontare la vita quotidiana operando scelte equilibrate.

Gli stereotipi che popolano la nostra immaginazione potrebbero portarci ad immaginare che la calma si ottiene più facilmente se si sta nella posizione del loto, di fronte al sole che tramonta, intonando l’om…

Magari questo può funzionare per alcuni, ma di certo non è l’unica strada, né quella che abbiamo scelto di percorrere nei nostri corsi aziendali.

Calma e ascolto. Prima l’uovo o la gallina?

In un ambiente tranquillo nascono relazioni sane ed è più facile trovare soluzioni costruttive. Uno stato di calma interiore consente, inoltre, di saper prestare maggior ascolto al prossimo e a se stessi. L’ascolto e l’osservazione di sé aiutano a correggersi negli sbagli che si commettono e a comprendere quelli altrui. L’ascolto e l’osservazione di sé sono la prima forma di calma che possiamo sperimentare.

Calma e ascolto in azienda

Nei contesti aziendali – come in ogni altro contesto in cui sono in rapporto due o più persone – accade di frequente che si verifichino situazioni nelle quali è difficile mantenere uno stato di calma, soprattutto a causa di comunicazioni non efficaci. Spesso questo accade perché le persone coinvolte nel momento comunicativo prestano poca attenzione al momento stesso:

  • quante volte ci è capitato di iniziare a parlare con qualcuno senza prima esserci accertati che fosse un buon momento per farlo?
  • E quante volte ci è capitato di dover “ascoltare” qualcuno mentre facciamo altro?

Questi sono esempi di comunicazione non efficace che ci espongono al rischio di far passare messaggi poco chiari o di equivocare quel che ci viene detto. Inutile dirlo, questo può portare a tensioni tra le persone.

Il primo passo che spingiamo i nostri corsisti a compiere è quello di concentrarsi sulla presenza durante il momento comunicativo. Ci vuol poco per rendersi conto che questo momento di presenza è, in realtà, ascolto attivo. Saper ascoltare attivamente richiede motivazione e la motivazione richiede energia, ingredienti che spesso scarseggiano nella nostra quotidianità, soprattutto sul luogo di lavoro.

Carenza di riposo, cattiva digestione, uso smodato di sostanze nervine – come ad esempio il caffè, il tabacco, gli alcolici e il cioccolato – sono tutti fattori che assorbono energia dal nostro sistema nervoso, rendendoci così più stanchi e necessariamente meno attenti a come comunichiamo e come ci comportiamo con gli altri.

Il secondo passo è, quindi, osservare quali siano le risorse corporee perché si possa ascoltare attivamente e capire come gestire queste risorse per essere il più possibile in uno stato di presenza.

Calma e gioco

Quello che ritengo maggiormente efficace nel guidare le persone verso la presenza e la calma è la dimensione giocosa. Esistono pratiche che possono allenare le persone, attraverso il gioco, a conoscere le proprie effettive capacità di prestare attenzione e ascoltare attivamente; sfruttare la componente gioco permette di non sentirsi giudicati e di accettare meglio i propri limiti, sui quali si può decidere di intervenire attivamente anche da subito.

Imparare divertendosi è uno dei motti di Eukinetica, oltre che uno degli aspetti sui quali ci concentriamo di più in aula; in questa condizione è più facile apprendere e decidere di porre rimedio ai propri limiti senza drammatizzare.

La calma profonda

A queste pratiche di apprendimento finalizzate a una migliore comunicazione, spesso viene affiancata un’altra attività che permette di allenare la capacità di raggiungere uno stato di calma interiore profonda, altro requisito base per avere la giusta energia da dedicare alla comunicazione e, in generale, alla vita di ognuno di noi. Portiamo i partecipanti a rilassare attivamente il sistema nervoso e la muscolatura, mantenendo uno stato vigile della mente. La sessione dura circa 30 minuti e gli effetti sono pressoché sempre gli stessi: una grande sensazione di benessere, un elevato grado di energia e una visione più chiara di sé e degli altri.

D’altronde lo ha anche stabilito la ricerca scientifica [note] Bhasin MK, Dusek JA, Chang BH, Joseph MG, Denninger JW, et al. (2017) Correction: Relaxation Response Induces Temporal Transcriptome Changes in Energy Metabolism, Insulin Secretion and Inflammatory Pathways. PLOS ONE 12(2): e0172873. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0172873 [/note]: il rilassamento profondo altera positivamente l’insieme del nostro organismo.

Giovanni Castellani

Partner, Training & Coaching Eukinetica

giovanni.castellani@eukinetica.it

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Scritto da Pierpaolo


Cosa vuol dire oggi praticare la leadership?
Come leggere i fenomeni emergenti quali, ad esempio, la Great Resignation i cui numeri cominciano a far riflettere anche in Italia?
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Per il 2023 ci siamo posti l’obiettivo di provare a dare riscontri concreti su come sarà questo periodo di New Normal, l’era post pandemia che si porta dietro un’eredità consistente e una maggiore consapevolezza sul benessere da parte dei lavoratori. Una consapevolezza, questa, che rappresenta un cambio di paradigma nel modo di concepire il ruolo HR, nella nuova realtà che stiamo vivendo. Il foKus report è un REGALO esclusivo per te:

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