Se si accetta la tesi che l’essere umano derivi dalle scimmie antropomorfe ci si deve soffermare sulla questione secondo la quale nel corso degli anni esso sia passato dalla stazione quadrupede a quella bipede per poi passare oggigiorno molte ore della propria giornata seduto. Tanto valeva, allora, che restasse a quattro zampe per risparmiarsi insidiosi sovraccarichi ai dischi intervertebrali che la posizione assisa comporta, come potrai vedere proseguendo con la lettura di questo articolo.
Infatti, secondo una ricerca condotta da Alf Louis Nachemson, famoso medico e ortopedico svedese vissuto nel Novecento (1931-2006), i cui studi sono stati e continuano a essere un punto di riferimento stabile per chi si occupa di patologie della colonna vertebrale in relazione alla postura, a seconda della posizione che si assume (sdraiato, in piedi e seduto) i carichi che gravano sui dischi variano sensibilmente.
Ecco perché, da diversi anni, la ricerca ergonomica è assiduamente impegnata per risolvere il disturbo muscolo scheletrico più diffuso sul pianeta. Anche per Eukinetica, che da dieci anni è dalla parte del lavoratore per renderlo più consapevole del proprio corpo affinché possa, in modo semplice ed efficace, prendersi cura in autonomia della propria salute muscolo articolare, il tema del mal di schiena è diventato uno spunto di ricerca nodale.
Leggendo questo articolo conoscerai:
- Come è fatta la colonna vertebrale e quali funzioni svolge
- Perché e come variano i carichi sui dischi intervertebrali in relazione alla posizione che si assume
- Quali soluzioni propone l’ergonomia per tutelare la salute della colonna vertebrale
- Come utilizzare Euback, il cuscino di supporto lombare, ideato da Eukinetica
Vuoi scoprire la soluzione proposta da Eukinetica per consentire il ripristino della fisiologica curva lombare (lordosi) e la distribuzione uniforme dei carichi sui dischi intervertebrali? Guarda ora Euback.
Anatomia della colonna vertebrale
La colonna vertebrale è l’asse portante del corpo umano ed è costituito da 33-34 vertebre suddivise in diversi blocchi che conformano le cosiddette curve fisiologiche che, a partire dall’alto verso il basso, sono conosciute come: lordosi cervicale, cifosi dorsale, lordosi lombare e cifosi sacro coccigea. Le prime tre sono dinamiche, l’ultima è statica e, in virtù di ciò, vengono prese in considerazione solo le prime tre negli studi posturali in relazione alla capacità di sopportazione dei carichi che gravano su di essa.
I diversi blocchi sono così suddivisi: 7 vertebre cervicali, 12 vertebre toraciche, 5 vertebre lombari, 5 vertebre sacrali (fuse tra loro) e 4-5 vertebre coccigee (fuse tra loro).
Le curve in lordosi sono caratterizzate da una concavità posteriore, quelle in cifosi da una concavità anteriore. La presenza e l’alternanza di queste curve conferisce alla colonna una particolare capacità di gestione dei carichi che gravano su di essa, in particolare sui dischi che sono frapposti tra una vertebra e l’altra.
La colonna, inoltre, svolge altre importantissime funzioni rivelandosi così una parte essenziale per il benessere dell’essere umano:
- Sostiene il corpo, garantendo stabilità ed equilibrio e permettendoci di stare in stazione eretta;
- Consente di camminare e muoverci attraverso le sue svariate posizioni nello spazio come il piegamento, l’estensione e la rotazione;
- Protegge il midollo spinale, che scorre dal cranio in direzione dell’osso sacro all’interno del canale spinale;
- Ammortizza in caso di contraccolpi e traumi.
Per questo risulta fondamentale prendersi cura di essa onde evitare possibili disagi capaci di condizionare più o meno sensibilmente il benessere psicofisico dell’individuo.
Come variano i carichi sulla colonna in relazione alle posizioni che si possono adottare
Le ricerche effettuate da Nachemson hanno portato a dei risultati molto sorprendenti che spiegano il motivo per cui chi passa molte ore della propria giornata seduto è maggiormente esposto a soffrire di mal di schiena nella regione lombare.
Come è possibile osservare nella figura soprastante, il carico sui dischi tende a variare in relazione alla posizione che si adotta sia professionalmente sia nella vita di tutti i giorni. Partendo convenzionalmente dall’ipotesi di assegnare valore 100 kg al carico che grava sul terzo disco lombare, quello corrispondente alla linea dell’ombelico e che sopporta i maggiori carichi in assoluto, si può notare come il carico diminuisca di 75 kg nella posizione sdraiata a pancia in su e di come aumenti di 40 kg nella posizione seduta.
È importante notare anche come sia in piedi che da seduto, se si sbilancia il busto in avanti la pressione sul disco tende ad incrementare di molto in virtù dell’incidenza della forza di gravità.
Dall’equazione R=N2+1=10 dove R rappresenta la resistenza della colonna ai carichi determinata da N (il numero delle curve dinamiche, ovvero 3) e 1 come costante, si evince che la conservazione delle tre curve garantisce la migliore resistenza. Ipotizzando di perdere una curva e quindi di avere un ammortizzatore con due anziché tre curve, come accade quando si passa dalla posizione eretta a quella seduta per effetto della variazione della posizione del femore e del bacino, di fatto ci si trova con una struttura che dimezza la propria capacità di gestione del carico. E attraverso una scorretta posizione del monitor del computer si esporrà la colonna a un ulteriore disagio poiché anche la curva del tratto cervicale tenderà ad annullarsi riducendo dell’80% la resistenza al carico.
C’è da dire, a onore del vero, che una colonna sana è in grado di sopportare e gestire al meglio questi carichi; il problema insorge in occasione di alterazioni posturali della colonna, che fanno aumentare i carichi, e anche dal tempo di esposizione a determinate posizioni.
Passare molte ore della propria giornata seduti in modo scorretto e molta parte della propria vita senza adeguate accortezze e in assenza di norme igieniche da mettere in pratica, capaci di mantenere elastica la muscolatura dorsale e tutelare la salute della colonna, può esporre più o meno velocemente all’insorgenza di discopatie e dolori riflessi provenienti da esse.
Soluzioni proposte dall’ergonomia per salvaguardare la salute del tratto lombare
Nel corso degli anni l’ergonomia in ufficio si è prodigata a ideare e realizzare dispositivi funzionali a proteggere la colonna vertebrale tutta e in particolare il tratto lombare, dall’insidia della posizione seduta.
Esistono sedie e poltrone da ufficio ergonomiche che hanno supporti lombari regolabili proprio funzionali a dare uno stimolo all’individuo a non perdere questa importantissima curva. Il problema è, come capita spesso, che molti non ne conoscono addirittura l’esistenza e altri, pur avendoli visti non sanno come utilizzarli a tale scopo.
È una questione di educazione oltre che di conoscenza. Ecco perché le aziende investono sempre più in formazione che favorisca i propri lavoratori ad avere le adeguate conoscenze e a saperle mettere in pratica.
Euback: il dispositivo lombare per il supporto della salute della colonna vertebrale
Dopo anni di osservazione e studio, Eukinetica ha messo a punto Euback,un dispositivo a vantaggio del tratto lombare della colonna quando si sta seduti. Infatti, la sua forma è studiata per consentire il ripristino della fisiologica curva lombare quando ci si siede e per distribuire adeguatamente i carichi sui dischi intervertebrali.
Di fatto non abbiamo inventato nulla di nuovo, dato che di cuscini lombari in commercio ne esistono altri, ciò che rende unico Euback sono le seguenti caratteristiche:
- la presenza di un’apertura posteriore che lascia filtrare l’aria per evitare che le cuciture, o le saldature se questo fosse fatto di poliuretano, si rompano in seguito alla pressione esercitata dalla schiena.
- la possibilità di acquistarlo unitamente a una cintura (con strisce di velcro su cui attaccare il cuscino) che viene allacciata allo schienale della sedia o della poltrona utilizzata, funzionale a impedire che questo cada ogni qualvolta ci si alzi e, quindi ritrovarlo adeguatamente posizionato al ritorno seduti.
- un QR code sul retro che inquadrandolo con lo smartphone rimanda a una pagina dove sono caricate quattro micro-ginnastiche utili al benessere della schiena.
Lo puoi usare comodamente a casa, in ufficio e negli spostamenti in auto o con altri mezzi di trasporto. Mantienilo per tutto il tempo in cui stai seduto/a e, se dovessi avvertire disagio o fastidio in corrispondenza del tratto lombare, rimuovilo e riutilizzalo la volta successiva.
La muscolatura del tratto lombare, se particolarmente rigida, potrebbe faticare ad adattarsi da subito alla presenza del cuscino e, quindi, necessitare di allenamento prima di accettarne la sua presenza per tutta la durata del tempo in cui starai seduto/a.
Articolo a cura di Giovanni Castellani, Master Trainer & Training Trainer Partner di Eukinetica.